Dai politici agli sportivi, passando per le star di Hollywood, l’egocentrismo è imperante e raccoglie un numero sempre maggiore di adepti. Uno dei suoi stellari esponenti, un vero pontefice dell’ego, è sicuramente l’allenatore Josè Mourinho, emblema del “viè qua che te spiego io come funziona” che davanti ai giornalisti ammise con tracotanza : “Sono antipatico ? Beh anche Gesù non piaceva a tutti”.
Una roba da far impallidire anche il Marchese del Grillo, alias Alberto Sordi, con la sua celebre e scurrile uscita, qui non ripetibile, che continua a rappresentare a distanza di anni, il “Top” dell’arroganza almeno al cinema.
Tornando al mondo del calcio, l’ego-superbia è il marchio di fabbrica anche di Zlatan Ibrahimovic che, ufficializzato l’addio al Paris Sant Germain, ha salutato i tifosi su Twitter mantenendo un profilo basso, bassissimo, quasi livello tappeto: “Sono arrivato da Re, me ne vado da Leggenda”, con le maiuscole a rafforzare un messaggio che rischiava in effetti di non essere abbastanza chiaro ed efficace.
Politi e potenti, pure loro, non fanno eccezione quanto a immodestia: capostipite è – ca va san dire – Luigi XIV, Re Sole ( già dal soprannome si poteva intuire), che pronunziò appena adolescente la ficcante e definitiva auto-elevazione : “Lo stato sono io”. Più di recente Vladimir Putin ha dato dimostrazione di carisma, per usare un eufemismo, confessando di non aver mai letto una delle sue tante biografie “perchè credo di conoscere tutto quello che c’è da sapere su me stesso”. Un’ironia invero sottile, lasciata cadere con understatement a margine della presentazione dell’ultimo libro su di lui scritto dal giornalista tedesco Hubert Seipel. E mentre l’autore firmava alcune copie del volume, il presidente russo ha sussurrato ai cronisti: “Se ha scritto la verità, Hubert avrà ciò che si merita” (che potrebbe anche voler dire: “Se non lo ha fatto, verra spedito in un gulag siberiano).
Ma l’ego smisurato regna soprattuto a Hollywood: la deliziosa Scarlett Johansson si è da poco fatta tatuare la scritta “lucky you”, spegando che chi avrà la fortuna di leggerla da vicino sarà, appunto, l’uomo più fortunato del mondo. Pura egolatria epidermica ma in questo caso, come darle torto ?
Ed infine ci sono io che dal famoso “chi è più bello de me se trucca” sono passato per ragioni di età ad un più adeguato “ne resterà uno solo…. IO.