IL CULO E LA RAGIONE

A sinistra l’argomento “culo”, sia maschile che femminile è sempre stato alquanto spinoso e controverso e si è sempre affrontato con reticenza e qualche imbarazzo. Esiste una leggenda metropolitana per cui l’unica volta che qualcuno abbia visto Berlinguer fuori dalla grazia di Dio urlare come un pazzo, fu proprio a causa di tale argomento. Si racconta che incalzato per giorni sulla cosa da alcuni militanti abbia ad un certo punto sbottato : “Basta !!! Sono stufo di sentir mischiare il culo con il partito”.

Il termine, che rappresenta una parte del corpo ampiamente sdoganata nel nostro paese (pare sia la cosa che per prima uomini e donne si guardino reciprocamente), ha assunto, mantenuto e sviluppato una valenza negativa, tanto da spingere l’italico popolo (secondo me senza successo) a trovare termini alternativi. Si è provato con sedere, ano, chiappe, deretano, posteriori o posteriore. Poi con vezzeggiativi mente-catto-dementi come sederino, culetto, chiappette, fino al mitico “lato B” dei nostri giorni.

Ma probabilmente a sinistra più a sinistra che si può tutto questo non bastava ed ecco la trovata geniale !!! Quello che mostrato dalla Minetti su una passarella di moda qualche mese fa era solo un culo, mostrato in costume da una di sinistra che più di sinistra non si può  diventa….. “UNA PROVOCAZIONE”, il che  avvalorare la tesi di come la sinistra con il termine culo continui ad avere seri problemi.

Ora se da un punto di vista mediatico nel breve il successo è assicurato nel lungo termine il rischio è che culo diventi sinonimo di Tsipras. Non ci credete? Allora facciamo un piccolo esperimento : se dico “Monica Lewinsky”, qual’è la prima cosa che vi è venuta in mente ?

Ora, la madre di tutte le domande è:, se avesse fatto la stessa cosa una a scelta tra le seguenti donne: Minetti, Gelmini, Carfagna, Mussolini, Santanchè o magari Francesca Pascale, ci sarebbe stata una grande dose di autoironia o gli intellettualoidi di sinistra avrebbero colto l’occasione per attaccare questo gesto?

Lady Ghigliottina non avrebbe parlato di sessismo e di distruzione dell’immagine della donna, davanti ad una foto della Carfagna in topless a sostegno di Forza Italia?

Nichi risata Vendola, per quanto disinteressato alla materia, non avrebbe gridato all’elucubrazione oscena e alla distruzione ontologica dell’io femminile, dinnanzi ad una foto della Minetti a pecorina con scritto “Ci sono le europee, votami” ?

Quante rime sarebbero nate tra i fedeli di sinistra davanti da una foto della Gelmini mezza nuda che dà inizio alla campagna elettorale? O Dio non voglia quale Inferno si sarebbe scatenato sui giornali e sulle televisioni se una rappresentante qualsiasi del M5S avesse mostrato una proprio foto in costume con scritto “Tutti a casa … mia, votate M5S!” ?? Quello sì sarebbe stato UN CULO FASCISTA!

In questo  caso no, si parla di autoironia, di femminismo 2.0, di intelligente mossa elettorale per far parlare della lista (che grazie a Dio la voteranno in 3 o 4). Magari potrebbero cambiare nome del partito e chiamarlo “L’altro culo con Tsipras“, rivendicando orgogliosamente il fatto che quello in foto non è un culo come gli altri, quello è una provocazione intellettuale di sinistra.

Dopo questo fatto vivo con l’incubo che arrivino altre foto “autoironiche” magari della Picierno in perizoma, della Moretti con le zinne al vento o di Rosy Bindi che si gusta una banana. E nel frattempo Enrico si rivolta sempre di più nella tomba.

La foto che tutti abbiamo visto, spammata trasversalmente sui media senza pietà si pone il fine di sparare nel mucchio, un mucchio grande come l’intero elettorato, con l’atteggiamento ipocrita di chi punta a concludere l’affare cercando di buttarla in simpatia. Siamo di fronte al venditore che si vende al posto del bene proposto, che in questo caso è la politica di Tsipras.

Ora, effettivamente qualche bontempone per niente interessato dalla politica sarà colpito da questo messaggio, quello che mi domando è quanto la sinistra abbia bisogno di questo tipo di elettore.

Al netto dei velinismi indotti dalla nostra cattività nell’agorà Berlusconiana, guardo quella ragazza e mi torna in mente quanto letto tempo fa, quando ai primordi della storia le femmine degli ominidi, che non potevano cacciare perché limitate in questo senso dallo svezzamento dei piccoli, erano obbligate a vendersi ai maschi per ottenere il cibo che questi riportavano dalla caccia. Quella foto, oltre ad essere apolitica e populista riporta la donna allo stesso tipo di baratto, un pasto per un voto.

3 commenti su “IL CULO E LA RAGIONE

  1. Da secoli le Donne cercano di rifuggire la concezione arcaica del proprio essere,e cioè oggetto sessuale,e poi ci sono donnine piccole piccole,che l’intelligenza ce l’hanno nel sedere!

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